
Blackout in Europa: la fragilità delle reti elettriche non è il sole
20.05.2025Cresciamo, consumiamo, ci colleghiamo. Ma la rete è pronta?

Più persone, più energia, più intelligenza nel costruire reti
Aumentano le persone, aumentano le case, aumentano le connessioni, i dispositivi, i consumi. E insieme a tutto questo, cresce anche la richiesta di energia.
È logico.
Ma quello che non è così scontato è che questa crescita – enorme, veloce, continua – non si può affrontare con le reti che abbiamo sempre usato. Non bastano più.
Più persone, più energia, più intelligenza nel costruire reti
Nel 2024, il mondo ha raggiunto 8,1 miliardi di abitanti. E no, non stiamo crescendo in silenzio.
La domanda globale di energia elettrica è aumentata del 4% rispetto all’anno precedente, trascinata da nuovi consumi, città più dense, digitalizzazione e condizionatori a pieno regime (Ember – Global Electricity Review 2025).
In Italia, sono stai stimati oltre 22 miliardi di euro di investimenti nei prossimi anni per ammodernare e potenziare la rete nazionale. E non è difficile capire perché. Più persone significano più energia. Ma anche più intelligenza nel costruire reti energetiche: reti capaci di adattarsi, di integrare le fonti rinnovabili, di reagire ai picchi senza collassare.
Reti elettriche intelligenti per un fabbisogno in continua crescita
Le infrastrutture tradizionali, progettate in un’epoca in cui l’energia viaggiava in una sola direzione (dalla centrale alla presa), non bastano più.
Oggi ci troviamo a gestire una rete molto più complessa:
- L’energia arriva anche dalle case, dai tetti, dai parchi eolici e fotovoltaici
- I consumi sono più variabili e meno prevedibili
- L’elettrificazione dei trasporti aumenta la pressione su alcune zone urbane già congestionate
Non è un problema solo quantitativo.
È soprattutto qualitativo: serve una nuova intelligenza nella progettazione, realizzazione e gestione delle infrastrutture energetiche.
Costruire reti energetiche intelligenti: cosa significa davvero
Una rete intelligente è una rete che sa adattarsi, che non viene costruita “per reggere oggi”, ma per sostenere il domani e lo fa con alcune caratteristiche fondamentali:
- Progettazione flessibile
Le reti devono essere progettate per sopportare carichi dinamici, con configurazioni modulari e soluzioni adattabili a contesti diversi: città, periferie, aree industriali o zone rurali.
- Infrastrutture sostenibili e a basso impatto
Costruire reti elettriche intelligenti non significa solo potenza, ma anche rispetto. Tecnologie come trenchless e le teleguidate (NO-DIG) permettono di posare linee elettriche e tubazioni senza aprire scavi a cielo aperto, riducendo al minimo l’impatto su suolo, sulla viabilità e ambiente urbano.
- Manutenzione predittiva e monitoraggio in tempo reale
Non si può più aspettare che qualcosa si rompa. Oggi è possibile prevenire guasti, anticipare sovraccarichi, ottimizzare i flussi e garantire la continuità del servizio anche nei momenti critici (come le ondate di calore).
Infrastrutture energetiche resilienti: la risposta ad un futuro incerto
Negli ultimi anni, eventi climatici estremi, blackout localizzati e picchi di domanda hanno mostrato con chiarezza quanto sia urgente ripensare le reti elettriche. Non basta aumentare la produzione: bisogna distribuire in modo intelligente, intervenire in modo mirato, progettare in modo lungimirante.
Una rete è tanto più forte quanto più è flessibile, modulare, connessa.
Ed è questa l’unica direzione possibile se vogliamo davvero costruire infrastrutture energetiche resilienti, in grado di accompagnare la transizione ecologica senza lasciare nessuno indietro.
Progettare energia, costruire futuro
Più persone, più energia, più intelligenza nel costruire reti energetiche: non è uno slogan, è una realtà da affrontare ogni giorno.
Costruire infrastrutture oggi non può essere solo una questione tecnica. È una responsabilità collettiva. Vuol dire garantire accesso all’energia, continuità del servizio, tutela del territorio e sostenibilità ambientale.
Per farlo serve metodo, esperienza, ma soprattutto visione.
Perché una rete non collega solo punti: connette persone, comunità e possibilità.