
Cresciamo, consumiamo, ci colleghiamo. Ma la rete è pronta?
18.07.2025Infrastrutture sostenibili: quando progettare significa anche conservare la natura

Il 24 luglio abbiamo raggiunto l’Overshoot Day globale. In parole povere, da quel giorno abbiamo iniziato a usare risorse che il pianeta non riesce più a rigenerare entro l’anno. Un modo elegante per dire che siamo in debito con la Terra. In Italia è andata anche peggio: secondo i dati del Global Footprint Network, abbiamo esaurito la nostra quota già il 6 maggio. Quattro giorni dopo, il 28 luglio, si è celebrata la Giornata mondiale della conservazione della natura. E non è stato facile ignorare l’ironia di quel tempismo: prima bruciamo le risorse, poi ce ne ricordiamo. Ma forse proprio per questo vale la pena fermarsi e ragionare su cosa significhi davvero conservare e su quanto questo riguardi anche chi si occupa di infrastrutture.
Conservare non vuol dire non toccare nulla
Nel nostro settore, parlare di conservazione può sembrare fuori posto. Non costruiamo parchi naturali, ma reti. Eppure, il punto è proprio questo: ogni progetto sul territorio lascia un segno.
La questione non è “se” intervenire, ma “come”.
Costruire oggi significa pianificare con attenzione, progettare in modo sostenibile, ridurre l’impatto dove possibile. Conservare non vuol dire bloccare lo sviluppo. Vuol dire scegliere materiali, metodi e tracciati che consumino meno: meno suolo, meno risorse, meno margine di errore. Soprattutto in un momento storico in cui la richiesta di energia cresce e le reti devono adattarsi in fretta.
Reti sostenibili: tra metodo e mentalità
Tecnologie NO DIG e Trenchless
Negli ultimi anni si parla sempre più spesso di infrastrutture “green” o “resilienti”. Ma al di là delle etichette, servono pratiche concrete. Una di queste è l’uso delle tecnologie NO DIG e Trenchless, che permettono di posare linee e sottoservizi senza scavi a cielo aperto. Un vantaggio per l’ambiente, per le comunità locali e anche per chi gestisce i tempi di cantiere.
Recupero e ottimizzazione del territorio
Altrettanto importante è non sprecare territorio: dove possibile, si può recuperare tracciati esistenti, ottimizzare i percorsi, integrare gli impianti nel paesaggio senza modificarlo più del necessario. Ogni metro in meno è suolo risparmiato.
Manutenzione e gestione intelligente
E poi c’è la gestione: una rete pensata per durare è una rete che consuma meno, richiede meno interventi straordinari, produce meno emissioni indirette.
La sostenibilità non sta solo nella posa, ma nella manutenzione intelligente.Il nostro ruolo oggi: costruire con rispetto e lungimiranza
In un periodo in cui ogni giorno leggiamo di eventi estremi, siccità, alluvioni e consumo eccessivo di risorse, parlare di conservazione della natura non è solo una questione ambientale. È una questione tecnica, strategica, culturale.
Chi lavora nelle infrastrutture ha un compito molto concreto: fare bene il proprio lavoro senza lasciare dietro danni invisibili. Questo richiede attenzione, certo. Ma anche metodo, esperienza e la volontà di fare un passo oltre la soluzione standard.
Conservare la natura, nel nostro ambito, non significa non costruire.
Significa costruire con misura, con rispetto, con intelligenza. Significa progettare oggi tenendo conto di quello che lasceremo domani.